Vendere non svendersi

Mi viene esposto un comportamento di un commerciale che a detta di qualcuno, deve essere ritenuto deplorevole.
Con grande stupore del cliente bistrattato, al contrario, appoggio in toto la reazione avuta e anzi aggiungo, ti sta proprio bene.
C’è un limite a tutto, persino per me.
Io, come commerciale, ti do tutta la mia disponibilità, mi impegno affinché il mio servizio soddisfi al massimo le tue aspettative, mi prodigo cosicché tutto sia di tuo gradimento ma non accetto e non accetterò mai che questa disponibilità sia presa per un semplice passatempo.
Faccio un misero vademecum perché possiate capire, sia che siate clienti occasionali o di lunga data, quando il troppo stroppia:
1) Se fissiamo un appuntamento io sarò puntuale, per cui mi aspetto che il cliente in primis ci venga, parrebbe ovvio ma ahimè non è sempre così e secondo che non disdica un’ora prima.
Non vorrei mai che si pensasse che se uno è un venditore sia anche un morto di fame pronto ad accettare tutto dal cliente, anche quello di attendere davanti ad una porta chiusa o di farsi ore di macchina per ricevere un messaggio che in modo sbrigativo ci liquida senza tanti fronzoli.
Se non ti sei preso nemmeno la briga di avvisarmi con un preavviso decente significa che non hai rispetto per me, perché dovrei averne io per te?
Se ritieni che il nostro appuntamento sia meno importante di un impegno dell’ultimo minuto, vedrò anche io a mia volta di riservarti la stessa importanza nella mia scala di valori.
Non fare l’offeso poi se mi richiami e prima di te, avrò altre priorità.
2) Non vendiamo tappeti fuori dai supermercati, un minimo di trattativa è salutare, un continuo pressing e ricatti vari per ottenere prezzi da grande distribuzione acquistando quantitativi da casalinga è stressante e illogico.
Al terzo “allora vado dalla concorrenza”, vacci veramente.
E concludere il discorso con “a te non interessa vendere” può solo essere veritiero se per te il mio vendere significa non guadagnare nulla per far guadagnare il doppio a te.
3) Se sei passato alla concorrenza per miseri 20 euro in meno scegliendo aziende traballanti e con prodotti scadenti, per quanto mi riguarda, non hai avuto mai chiaro il nostro rapporto ed è ovvio che un esame di coscienza il commerciale per primo dovrà farselo.
Però, se poi, a distanza di poco, ritorni sui tuoi passi, di sicuro non potrai pretendere lo stesso trattamento avuto in precedenza dal commerciale; sbattersi per poi vedersi traditi per una così esigua differenza, fa capire che investire tempo e sacrificio comunque non è servito a fidelizzarti. Tanto vale metterti nel calderone con tutti quegli altri che io identifico come Rossella O’ Hara in “via col vento.”
4) La crisi c’è, nulla da dire, ma ciò non significa che tu hai il diritto di avere il mondo ai tuoi piedi. Se mi fai una richiesta di preventivo, sarò felicissima di aiutarti, anche alla terza e fino alla quinta. Ovviamente tutte con carattere di urgenza.
Alla sesta, inconcludente come le cinque precedenti, però mi sorge un piccolissimo dubbio: sto perdendo il mio tempo o tu non hai ancora chiaro cosa vuoi dalla vita?
Perché io se dovessi cambiare la caldaia, non farei mai venire 6 volte il caldaista, questo per il semplice fatto che so cosa vuol dire per quel poveretto investire in un preventivo e mi sentirei disumana a far perdere tempo alle persone che lavorano.
Perché molti invece, questo tipo di rimorso, non sanno nemmeno cosa sia?
5) Se non paghi, non avrai mai ragione né scuse, figuriamoci pretese.
Fine della storia.
6) Se i clienti hanno sempre ragione allora i commerciali fanno bene a selezionare solo i migliori.

A tutti piace lavorare con persone professionali, da entrambe le parti.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...