Ma come ti vesti???

Quando esco a far shopping, mi prefiggo di scegliere l’abbigliamento seguendo due categorie: vestiti da tutti i giorni o quelli da gran galà.

Apro l’altro giorno l’armadio e mi ritrovo con 200 vestiti coi lustrini, 20 scarpe col tacco 12, 2 maglioni scuciti e nessun Galà.
Allora, Il giorno dopo riesco, ma stavolta, rimango fissa sull’obiettivo: cose di tutti i giorni quali scarpe comode, pantaloni normali, borse capienti o piumino sportivo.
Torno a casa con stivaletti finto usurati da motociclista, pantalone largo simil tuta, jeans sbragati con strappi ed una maglia oversize con Patti Smith ritratta nei suoi peggiori anni di droga.
Bene, a questo punto devo solo decidere se trovare un Galà in zona o prenotarmi al prossimo motoraduno di Harley a Gorgonzola.
E non solo, mi sono pure comprata una minigonna di piume che con gli stivaletti borchiati è la sua morte, tanto più che ho persino azzardato l’ipotesi di comprarmi un chiodo, giusto per terminare l’opera e chessò, andare a “Tale e quale” e provare con l’imitazione di Madonna in True Blue…
Insomma, a 40 anni devo ammettere che ho qualche difficoltà a capire bene il “tutti i giorni” …probabilmente ho chiaro che si tratta di qualcosa di scialbo, di non colorato, di non evidente e di sobrio tipo
scarpe col tacco quadrato, pantalone dritto di flanella, jeans morbidi in vita, giaccone marrone lungo, maglione di lana con intrecci vari…
Il problema che tutto questo insieme di cozzaglia non riesco proprio a comprarla anche se in effetti capisco che non posso vestirmi da Valeria Marini di prima mattina né essere continuamente fermata dai cani antidroga in aeroporto…
Non mi piacciono le quarantenni che sembrano già Rita Levi Montalcini nei suoi ultimi anni di vita, ma nemmeno quelle che sembrano la Berté appena uscita dalla clinica psichiatrica.
Ci vorrebbe un tutorial per noi 40 enni, uno che ci spieghi l’esatta misura tra l’acquistare le Valleverde e le Fornarina, tra le calze a rete e le fasce autoriscaldanti del Dottor Gibaud…
Perché questo scalino degli “anta” è assai scivoloso, ti ritrovi vestita da teenager o da tua nonna in men che non si dica;
Che faccio con le tette? Le mostro come una porcona sciancata o le nascondo da puritana accollata?
E i jeans? A me fanno schifo i jeans a vita alta, già quando 10 anni fa, esistevano solo quelli, mi pareva di essermela fatta addosso…che se per sfiga hai il culo un po’ basso, da dietro lo scambiano per le caviglie gonfie…
Certo che non possiamo nemmeno girare con quelli ultra low waist che quando ti pieghi rischi che ti cade fuori la spirale…
Bisognerebbe inventarsi un look studiato ad hoc per noi: sobrio ma svecchiato, impertinente ma morigerato, piccante ma di classe.

Oppure potrei adottare la strategia di quelle veramente “intelligenti”, quelle dell’ io me ne frego : “io sono già intelligente non devo anche lavarmi”.
Le sento già criticare in gruppetti di sovversive acide con le loro solite tiritene del o mio Dio che problemi, ma la pace nel mondo, l’io e l’Essere, l’anima e lo spirito, ma il corpo è solo un mezzo per accedere all’Eterno…sì cazzo, ho capito, ma mica devi farlo andare in putrefazione già a 40 anni….
Proprio oggi, ne avevo una davanti che aspettava seduta il suo turno:
gonna a ruota multicolore, un maglioncino di lana grezzo color senape e stivaletti con lacci in caucciù. Sopra invece, probabilmente, aveva buttato un giaccone del marito che non usa più.
E con almeno dieci minuti di attesa, non vorrai mica non leggere un capitolo di Anna Karenina?

Certo che se per sentirsi più intelligenti di tutte le altre, bisogna essere belle solo a livello molecolare e spaccarsi i maroni con Tolstoj anche dal dentista, no grazie, lascio a voi l’onore, preferisco rimanere col dubbio di essere scema piuttosto che andar sul sicuro in modo così sfrontato..e ve la dico tutta: un giorno ne fermerò una di queste sapientone pronte ad innalzarsi ai vertici del sapere e la sfiderò su domande di cultura generale, di letteratura o di qualsiasi cosa lei creda di saper di più di altre che perdono tempo a depilarsi o a curarsi. Ma attenzione, ti avviso che me ne devi far mangiare di polvere visto lo stato in cui giri…

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