“Forse non lo sai ma pure questo è amore”

Ieri mattina bevendo un caffè, accendo la tv e in automatico si sintonizza sull’ultimo canale visto il giorno prima.
A volte accendo la tv solo per sentire svogliatamente qualche rumore in sottofondo, quindi non do troppa importanza al programma che sta passando.
Mi siedo sul divano e guardo il monitor, Orlando e Bruno si sposano.
Orlando quando aveva 13 anni, nella consueta tradizione del dopo guerra, fu prelevato da casa per essere accompagnato da una prostituta e dare il via alla sua iniziazione virile.
Orlando rifiuta e paga quel suo rifiuto a suon di botte e calci, tanto da dover essere ricoverato ed operato d’urgenza per un grosso trauma ai testicoli.
Faticosamente arriva ai 18 anni e durante la notte, scappa in Germania, solo e all’insaputa della sua famiglia; meglio solo in un paese straniero che obbligato a subire schiaffi e emarginazioni, persino dalla sua stessa famiglia.
Qui incontra un altro italiano, Bruno, i due si innamorano e iniziano un storia d’amore fantastica.
Un giorno Orlando riceve un telegramma dall’Italia in cui gli chiedono di rientrare frettolosamente perché sua madre è morta.
Bruno gli paga il biglietto aereo, i due si salutano con la promessa di rivedersi presto.
Appena varcata la porta di casa, gli viene incontro la madre, viva e vegeta, dietro di lei i carabinieri che prelevano Orlando e lo portano al servizio militare.
Passano due anni senza che Bruno e Orlando sappiano nulla uno dell’altro.
Bruno decide di mettersi il cuore in pace e inizia una relazione con una giovane donna tedesca, credendo che il suo amato Orlando ormai rimarrà solo un dolce ricordo del tempo passato.
” Per Orlando le botte me le prendevo volentieri, per un altro no, quindi ho preferito smettere di amare”.
Orlando terminati gli obblighi di leva, scappa un’altra volta e vaga per la città tedesca in cerca del suo Bruno.
Lo trova in un locale in compagnia di questa ragazza che appena lo vide entrare capiì subito che lui fosse quel ragazzo di cui Bruno parlava spesso.
Nasce una zuffa e Bruno viene bloccato dai tedeschi su ordine della ragazza e picchiato a sangue.
Lasciato a terra morente, viene raccolto da Orlando che lo cura per mesi, non lasciandolo mai più.
E quando ad Orlando diagnosticarono un tumore alla colonna vertebrale, Bruno lo aspettò fuori, in mezzo a tutti i “parenti alla lontana” degli altri, pregando che Orlando non si sentisse troppo solo od impaurito al suo risveglio.
I racconti si susseguono fino ad oggi, ora Bruno ha 75 anni e Orlando 70, 52 anni d’amore raccontato attraverso sentimento e botte, botte ovunque, da chiunque, per nulla, così, forse perché era giusto che fossero picchiati.
E mentre raccontano una vita, si abbracciano, si baciano e si tengono stretti per mano.
“Sei la mia vita” dice Bruno.
“Avevo questo sospetto” sgnignazza Orlando.
Oggi si sposano, per la prima volta.
Arriva il bouquet e Orlando scoppia in lacrime, non gli piace proprio: una composizione oggettivamente kitsch con ventaglio spagnoleggiante.
Non so quanto si possa caricare di aspettative un bouquet ma traspare la sua enorme delusione.
Bruno sale sulla macchina e corre dal fioraio.
Trova il negozio chiuso e comincia a chiedere a tutti dove possa trovare il fiorista, è un’urgenza davvero.
Lo rintraccia e fa preparare un altro bouquet, più bello e meno pacchiano, Orlando se lo merita davvero dopo tutte le botte che ha preso.
Arrivano in Chiesa con un solo parente dalla parte di Bruno, però c’erano tanti amici, tante persone che hanno voluto essere presenti per festeggiarli, loro, abituati a ricevere solo botte ed emarginazioni.
Io sarò diventata una romanticona, ma lasciatemelo dire, ho pianto.
Non piango mai ai matrimoni, ma per questo ho fatto un’eccezione.
Vi prego, guardatelo, questa puntata non altre.
Le altre trattano di generazioni di omosessuali più fortunate, senza ossa rotte e continui emarginazioni.
Ma se lo sono, così libere di amarsi, è grazie alla costanza e la tenacia di quelli come Bruno e Orlando che mai hanno tradito ciò che sono in nome della normalità.
Chissà invece quanti a differenza loro, si sono camuffati da bravi padri di famiglia reprimendo il loro essere per l’onta e la vergogna.
E soprattutto per la paura di essere isolati e rifiutati, comprensibilissimo dopo aver ascoltato questo racconto.
Io non so cosa voi pensiate a riguardo delle unioni civili, ma io non riesco davvero ad immaginare come si possano picchiare e torturare due individui solo perché si amano.
E se anche le botte ormai non si usano più, le parole fanno comunque male.
Pensate a questa storia prima di parlare.

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