Quel gran pezzo dell’Ubalda…

Visto che da un po’ gira il video sulla foto profilo più istrionica di Facebook,
io ho deciso di stilare una mia “brevissima” Top Ten degli utenti più “maccheronici” che ho tra i miei contatti.

Ps: ricerca rivolta a candidati di ambosessi (L. 125/91)

IL POETA
Per lui l’invenzione di Facebook ha aperto un mondo: rima baciata, alternata e frustata. Nulla ha più senso nella sua vita se non la mette in prosa. Cerca di dare un senso poetico a tutto quello che lo circonda e lo riguarda. Da normalissimo essere umano a un concentrato di decasillabi.
Cade una foglia? “L’estate si arrende all’incessante passo di un autunno pronto a vanificare gli sforzi di una non più rigogliosa chioma e strappa senza pietà il suo frutto dal ceppo divenuto secco.”……
Attende mesto che qualcuno si accorga di tanto potenziale e lo scritturi per il prossimo spleen festival.

IL FILOSOFO
Lui non scrive, cita. Da Socrate a Camillo Benso di Cavour passando per le forche caudine e il ratto delle Sabine.
Citazioni.com non ha più segreti per lui, le ha messe tutte, perfino “vuoi scoprire come perdere peso ora?” presa dal banner pubblicitario in alto a destra della pagina.
Lui non è come noi, lui conosce la verità ma soprattutto, chi l’ha detta.
Chiamato volgarmente “l’uomo CIT.” Azione magari dopo, se gli rimane tempo.

LO SPORTIVO
Ha iniziato il 3 settembre la palestra ed è già uno psicotico compulsivo. Via a correre e via a cronometri, percorsi, minuti, pulsazioni, poi torna a casa, inforca la bici e via a sentieri, salite, cambi shimano e poi, non contento, si butta da una montagna, fa rafting, si arrampica su pareti rocciose a mani nude, scava nel giardino di casa, trova la pietra filosofale, la getta in mare e poi si tuffa a ricercarla.
Per non parlare delle foto, ce ne fosse una in cui è vestito.
E tutto questo, pubblicato in tempo reale cosicché tu che stai spaparanzata sul divano con un pacco da 700 gr di tortillas unte ti domandi ” ma taggato in qualche Motel mai?”

IL POLITICO
Credo sia la categoria peggiore.
Quello che ha preso Facebook come missione di vita.
Quello che mannaggia la pupazza, se non cambiate tutti idea, io non la smetto manco morto.
Da Amilcare Fanfani in poi tutti incompetenti, buffoni, ladri, imbroglioni, ricchioni e pure un po’ petomani.
Lui non è la massa, lui non si limita a votare, lui vuole imbonire folle, fare comizi, mettersi spillette e rivoluzionare tutto il sistema. E’ ora di dire basta, è ora di aprire gli occhi, facciamo bordello, scendiamo in piazza, mettiamo a ferro e fuoco le città.
E poi te lo ritrovi la domenica con la moglie all’Ikea a spingere il carrello.

IL PORCONE
Questo qui non ha ancora ben capito come funzioni Facebook, a lui hanno detto “iscriviti a Facebook dai” e lui pensava di trovare figa, punto.
Che volete che gliene freghi di parlare con qualcuno o di scrivere qualcosa.
Lui entra e clicca su tutti i culi che gli si palesano davanti. Fa niente se poi la moglie o la zia anziana ricevono video pornografici alle due di notte, lui clicca speranzoso che si apra un video gigante dove ci siano bocce enormi, posteriori sodi, organi in primo piano e dialoghi sconci possibilmente in italiano.
Dopo aver cliccato su tutto e essersi reso conto che non funziona proprio così, inizia a mandare messaggi privati sperando che qualcuna accolga il suo appello. “Ciao, ti va sesso in cam?” “Ciao, mi fai vedere le tette?”. “Hai skype?” “Lo vuoi vedere il mio coso?”
E poi, l’epopea del porcone inabile a Facebook: quando pensa di scriverti in privato invece lo mette sulla sua bacheca…con la moglie sotto che commenta…Scusa???

LO STAKANOVISTA
Facebook non è altro che un branch del suo lavoro.
Parla solo della sua attività, della sua azienda, di timetable, brainstorming, cash flow, report, analisi, quote di mercato, area peso. Fa niente se non frega una fava a nessuno, lui imperterrito ti comunica tutto quello che dovresti sapere del suo mercato.
Al sessantesimo post senza interazioni, decide di invitarti a mettere mi piace alla sua pagina e s’incazza pure se non lo fai.
Perché Facebook dovrebbe essere istruttivo, formativo, didattico e tu sei un caprone che di alta finanza o di trend economici attuali non ne capisce una sega.
Quindi o metti mi piace o ti cancella.
Perché lui non ha tempo da perdere è il tempo è denaro mentre tutti voi siete delle capre stolte che usano Facebook per divertirsi.
Amen.

IL PIACIONE versione maschile
Scrive solo quello che sa perfettamente che piacerà alle donne.
Cerco una donna intelligente, cerco un vero legame, il rispetto per la propria donna, l’amore prima di tutto. Contorna poi il tutto con roselline, fiorellini, micetti e coniglietti. Non manca ad un compleanno, un onomastico o una cresima, sempre pronto e reattivo a darti tutta l’attenzione che ovviamente meriti.
Ti localizzi in montagna? Ti scrive “copriti bene”.
Carichi una foto al mare? Ti commenta “mettiti la crema solare altrimenti ti scotti”.
Il suo fine ultimo è il tuo benessere e la tua sicurezza, il suo vero scopo è portarti a letto attuando la peggiore tecnica molesta e pacchiana.
Più che un uomo attraente, pare di avere in Facebook tua madre, più che l’idea dell’uomo giusto, pare incesto.

LA PIACIONA versione femminile
Quel gran pezzo dell’Ubalda… si diceva una volta.
Bella, aggraziata, sempre in prima linea, sempre sul pezzo.
Vestita alla moda, sfumata al punto giusto, ammiccante, provocante.
Capelli perfetti, unghie graffianti, gambe affusolate, trucco da cerimonia, sguardo ammaliante e fisico scolpito.
Migliaia di followers sparsi in tutti i social e lei in cima all’Olimpo o alle scale come Wanda Osiris, pronta a camminare su petali di rosa intrisi di saliva di quattro poveretti che al massimo sono riusciti ad uscire con la sorella brutta del loro migliore amico.

Il suo scopo è dare in pasto alla povera gente un brandello della sua bellezza, non può deluderli e non li deluderà.
Sei bellissima! E lei “ma no dai non è vero…”
Sei stupenda!! E lei sempre “ma no dai che esagerato”.

E tu mentre scorri le sue immagini col mollettone in testa e la panzetta che ti esce da sotto la maglietta, ti guardi e ti senti come Zia Yetta di Tata Francesca.
Ma poi ti fai due domande.
Lei bella certo, ma sola, sempre.
Lei in bagno, lei in strada, lei in casa. Sempre sola.
Che tu ad un certo punto, all’ennesima foto patinata da poster di Playboy, ti chiedi pure: ma se sei così perfetta, perché non c’è nessuno che ti si piglia?
E perché nessuna agenzia di modelle ti ha mai chiamato se sei così figa?
E poi capisci tante cose incontrandola per caso, quando manco sua madre la saluterebbe.

IL SENTIMENTALE (double face)
Ci esci una sera e il giorno dopo, ti fa mi piace su tutte le foto, anche quelle del 2009 al battesimo del figlio di tua cugina.
Commenta tutto quello che scrivi e monitora ogni contatto maschile che ti ronza intorno.
Alla seconda uscita, estrae il cellulare e ti dice “non è il caso che regolarizziamo la nostra posizione?” con già la schermata aperta su “modifica situazione sentimentale”.
La parola d’ordine è “il mondo deve sapere di noi” ma soprattutto quei 3.472.649,151 uomini rimanenti.
E’ la versione virtuale di quello che vuol presentarti i suoi quando tu ancora non sai come si chiama di cognome.

E se magari tu tentenni un po’, giusto perché non sei ancora sicura di andare sul balcone di San Pietro e enunciare il prossimo Angelus della domenica o perché, più semplicemente, ritieni che i cazzi tuoi debbano rimanere tali, lui si offende e cancella i post in cui ti ha taggato, le frasette che ti ha dedicato e i commenti carini alle tue foto.
Per lui esiste o l’amore taggato o la promiscuità, una vita di mezzo non la contempla. Ah beh no, non ti cancella dagli amici, altrimenti come potresti vedere i cuoricini rimessi e le frasettine carine dette 3 gg dopo ad un’ altra?

LA COPPIA LITIGIOSA
Per il web, cambiano situazione sentimentale 3 volte al mese compresa la vedovanza.
Prima fidanzati poi single, poi impegnati poi single, stringono amicizia, poi si cancellano, poi si rimettono amici e poi si bloccano.
Foto insieme, foto cancellate, post con frecciatine, insulti, complimenti, poi di nuovo insulti.
Lei, lui e noi. Noi e lei e poi noi e lui.
Lei lo odia e poi lo ama.
Lei non lo merita e poi unica.
Lui è felice, no non è vero.
Lei è una zoccola, no una santa.
Lui non la capisce, lui è il migliore.
Anni ed anni di continui battibecchi pubblici in cui non si è ancora capito bene quale sia il fine ultimo di queste rappresaglie e tu, ovviamente, te ne stai zitta zitta e omertosa, perché l’errore più grande sarebbe chiedere, indagare, commentare o solamente cercare di capire il perché gente adulta sia rimasta mentalmente ferma alla Posta di Cioè.

E quando un poveretto, novello amico, all’oscuro di questa perenne faida familiare e convinto della serietà della discussione, si schiera a favore di uno e dell’altro, all’ennesima riappacificazione, viene tristemente cancellato da entrambi.

Chi ho lasciato fuori di voi?

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