Avete presente quando sullo schermo tv vi appare il faccione di una donna in primo piano con accanto la descrizione fisica e sotto la scritta lampeggiante appello urgente?
Non parlo di quei casi di scomparsa presunta, quelli per cui è chiaro che l’allontanamento volontario sia da escludere, intendo quella che dice “esco a prendere le sigarette e torno subito”.
Invece, letteralmente, scompare.
Parrà strano ma quando vedo queste notizie mi viene da sorridere, non riesco ad immaginarmela disperata o in pericolo, o almeno non più disperata di quanto lo fosse nel suo habitat naturale.
Perché mica deve essere facile prendere e andar via, scomparire da tutto e tutti ma è anche vero che a volte il coraggio ti viene dalla disperazione più totale.
Dopo anni di Chi l’ha visto e di appelli di questo genere, son certa di poter sostenere che gli uomini scompaiono per sfuggire a debiti o ammissioni di colpa, le donne invece perché stanche marce di dover essere tutto per tutti.
Notate inoltre, che questi sono tutti casi di donne di mezza età oberate di responsabilità fin sopra i capelli, con figli egoisti e mariti invisibili.
E la cosa più buffa di questi casi, sono le interviste ai suoi familiari: facce sbigottite che sanno solo dire “non capisco perché l’abbia fatto”.
Li vedi tutti lì, intorno al tavolo da pranzo che si guardano increduli cercando di spulciare nel loro rapporto per capire cosa non abbia funzionato.
Da loro vieni a scoprire che le uniche cose che la descrivono sono gli innumerevoli compiti che svolgeva per quelle persone: lavorava alacremente per pagare il corsi di ballo alla figlia, la scuola di calcio al figlio, poi tornare a casa, fare la spesa, preparare la cena e rassettare la cucina, pagare le bollette, chiedere prestiti, visitare parenti malati, dare da mangiare al gatto, portare fuori il cane, rammendare i calzini e concludere la giornata stirando solo a tarda notte.
Si accollava tutte le responsabilità della casa e della famiglia senza fiatare e magari il marito, vista la sua inesauribile disponibilità, ha pensato bene di portarle in casa anche sua madre 80enne non autosufficiente, giusto perché non si annoiasse manco mezz’ora.
Così con nonchalanche, snocciolano anni di pura schiavitù senza un minimo accenno ad un suo svago, un suo hobby o qualche uscita con le amiche.
E mentre la raccontano, è imbarazzante vedere quanto loro non si accorgano del fatto che andarsene sarebbe parso normale per chiunque, che nessuno dovrebbe avere una famiglia per poi essere la sola ad occuparsene.
Così, richiami alla mente la sua faccia apparsa poco prima: foto di anni prima perché di recenti si sono accorti di non averle, viso stanco e segnato eccessivamente dal tempo, nessun maquillage e capelli fuori posto.
E li capisci tutto.
Questa donna all’improvviso ha realizzato che loro non stavano capendo e non avrebbero mai capito.
Quindi che fa? Scompare, punto.
Come a dire: sapete cosa dovete fare cari miei? Arrangiarvi.
Da domani vi lavate i vostri calzini, vi cucinate quello che più vi piace e pensate voi a come mandare avanti le vostre vite.
Ma mentre ti trasmettono il loro sgomento, a me sorge un dubbio: la rivolete a casa perché preoccupati per la sua vita o per la vostra improvvisamente incasinata e faticosa?
Se questa domani tornasse, cambiereste il modo in cui fino ad oggi l’avete obbligata ad essere o già dal mattino successivo, la rileghereste ai suoi doveri da mulo instancabile?
Una persona deve andarsene per far capire a chi le sta più vicino quanto importante sia e quanto dolore sta provando?
E’ lei che non si è mai mostrata stanca, triste e spossata o voi, che passando per la cucina a mezzanotte, vedendola seduta con la testa fra le mani, avete tirato dritto senza darle il minimo conforto?
Non lo so, ma ora io la immagino felice in mezzo ai barboni di qualche stazione sperduta, con la sua copertina sgualcita e i pasti caldi della Caritas, finalmente libera di pensare solo a se stessa, tanto amata non lo era di certo nemmeno prima, pronta alla prima avvisaglia di polizia a nascondersi ben bene per la paura che la riportino indietro.
Se ad una persona questa situazione non pare manco la peggiore, figuratevi là dentro cosa poteva essere.