Niccolò, cinque anni, si alza in piedi sul lettino ed urla a pieni a polmoni. Sapete quell’urlo liberatorio, quello che arriva alla fine di un periodo di enorme sopportazione, quello che proprio ti scoppia dentro e tu non riesci più a domare. È il bambino più grande, il primogenito, ha due fratellini gemelli che possono avere al massimo due anni. La nonna lo ha appena sgridato perché non ha dato ad uno dei due un grissino. Ma si capisce benissimo che il problema non è affatto quel pezzo di pane duro. Ecco in sintesi il suo discorso, ovviamente col lessico di un bimbo, ma vi assicuro, molto chiaro.
“Adesso basta, io non ci sto, stavolta no. Non è giusto che loro l’abbiano sempre vinta solo perché sono piccoli, anche io sono piccolo se gioco con Andrea e sono più piccolo anche di te. Non è colpa mia se mamma e papà hanno deciso di avere pure questi due, non me l’hanno chiesto e non è un mio problema se sono arrivati dopo. Io ho il diritto di mangiarmi tutto il pacchetto e loro di starsene zitti aspettando di avere cinque anni e di meritarsi di mangiarselo tutto. Io non li volevo e non devo sopportarmeli. Loro (mamma e papà) dovevano capire che ne potevano capitare due e fermarsi. E poi, nonna, se ne arrivasse un altro, sei proprio sicura che questi due gli darebbe un grissino? Secondo me no, guarda che a me non danno mai niente, questi sono così ora e lo saranno per sempre perché tu non gli spieghi mai cosa possono e non possono fare dandogliele sempre tutte vinte. La colpa sarà vostra se ne arriva un altro e lo farete piangere, pensaci la prossima volta che vorrai sgridare me anziché quei due! “
E mentre assisto a bocca aperta a questa immensa testimonianza di sfogo liberatorio, penso a quanta gente vorrebbe alzarsi in piedi sul lettino e gridare che cazzo hai portato a fare tua madre con noi, no sul lungomare a passeggiare pure oggi non ci vengo, cazzi tuoi se ti sei strafogata come un maiale e sì, porto il telefono in spiaggia e non è vero che devo lavorare, ma piuttosto che parlare con te, preferisco mandare messaggi ai miei amici, almeno mi faccio due risate e non penso a quanto sei noioso tu ed il tuo eritema, tu ed il tuo mal di schiena, l’ allergia e poi la sabbia sull’asciugamano, la doccia non è calda e l’acqua è troppo fredda o il mare troppo mosso.
Comunque Niccolò si è riseduto e ha finito di mangiarsi fiero tutti i grissini, i due gemelli hanno pianto e lui se ne è beatamente fregato. Bravo, niente da dire, cresci così che di tempo per sacrificarti per degli stronzi ne avrai fin troppo da grande.