Faccio già fatica a compiacere quelli a cui piaccio, figurati cosa me ne frega di quelli che non mi sopportano.
Si arriva ad un punto in cui ti viene detto “sai a quello stai sulle palle” e tu non sai nemmeno chi sia. Forse un giorno mi sarei chiesta almeno il perché, ora me ne frego altamente, il problema è suo, non mio.
Ricordatevi che di vita c’è n’è una, che crediate o meno ad un mondo ultraterreno, sarete voi e solo voi responsabili delle vostre scelte, nessuno pagherà per i vostri errori, anzi, vi ritroverete persino a pagare per gli errori degli altri. Quindi non permette mai a nessuno di svilirvi, di farvi perdere la fiducia in voi stessi, di criticare la vostra vita senza aver passato nemmeno un’ora dentro le vostre scarpe. La maggior parte della gente è cattiva per partito preso e infelice perché vive una vita non sua. Chiunque si estranei dalla massa va abbattuto a fuoco ravvicinato affinché altri non possano seguire il suo esempio e ribellarsi. Se fosse realmente una società sana quella in cui viviamo, non ci ritroveremmo ad ammazzarci per una partita di calcio o ad abbandonare bambini appena partoriti nei cessi degli autogrill. I più grandi insicuri tendono a fare la voce grossa coi più deboli, dove vedono uno spiraglio, affondano senza pietà. E non c’è bisogno di uscire di casa imbracciando un Kalashnikov e compiere una strage, basta imporsi e far valere le proprie ragioni. Si sa che, le battaglie che sicuramente perderai, saranno quelle che non hai nemmeno tentato di affrontare.